Complesso dei Santi Faustino e Giovita
Identificazione
Tra le molte chiese ricordate nel Castello d’Isola figura anche quella del convento benedettino femminile di S. Faustino, nominata come già esistente in un documento del 994, mentre il convento è citato per la prima volta nel 1101. L’identificazione con questo complesso venne proposta da Ugo Monneret de Villard, nel 1914, che giustificava la presenza della doppia abside nella associazione del martire Faustino con il fratello Giovita.
Descrizione
Della chiesa medievale sono ben conservate la parete sud, parte di quella nord e la parte inferiore della zona absidale. Il paramento a vista ha una struttura molto regolare, in grandi conci squadrati, con coronamento di archetti pensili.
Internamente le modifiche hanno profondamente compromesso la situazione originale. Il soffitto, che era coperto con volte a crociera, è stato ribassato e sostituito da una volta a botte. Alle murature, parzialmente conservate, sono state appoggiate una mangiatoia, un lavello e una panca in pietra. Si conservano invece le due piccole absidi affiancate.
Datazione
Gli elementi stilistici e il tipo di muratura suggeriscono per la costruzione della chiesa una datazione successiva al XII secolo. Nonostante la tradizione storica fissi la distruzione totale dell’Isola e l’abbandono da parte degli abitanti al 1169, si deve ipotizzare infatti che alcune attività sull’Isola siano continuate o riprese anche dopo questa data.
Ultime ricerche
In occasione del restauro sono stati effettuati rilievi e analisi sullo stato di conservazione. Gli scavi archeologici, condotti nel 2006 e 2009 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno rivelato all’esterno dell’edificio murature forse riconducibili alle fortificazioni dell’Isola. Contemporanee alla chiesa erano invece alcune tombe. L’assenza di segni di distruzione traumatica rafforza l’ipotesi di una datazione della chiesa successiva al 1169.
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